Microscopio entoteliale


La microscopia endoteliale svolge un ruolo cruciale nella diagnosi di varie distrofie e degenerazioni corneali, oltre che nell’analisi pre e post-operatoria della chirurgia della cataratta e dei trapianti corneali. Perseus è un dispositivo non invasivo e automatico per l’esame dell’endotelio corneale. Genera velocemente immagini di alta qualità, nitide e con un ottimo contrasto.

Questo strumento calcola automaticamente la densità delle cellule, i parametri di pleomorfismo e polimegatismo, oltre ai dati pachimetrici. Nel caso sia necessario esaminare le aree periferiche della cornea, il dispositivo è equipaggiato con mirini di fissazione specificatamente progettati per tale finalità.

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ESAME NON INVASIVO DEL TESSUTO ENDOTELIALE

Questo dispositivo offre la capacità di conteggiare automaticamente fino a 400 cellule con una singola scansione. Consente di ottenere una rappresentazione grafica dell’endotelio corneale e una serie di parametri relativi alla forma e alle dimensioni delle cellule.

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EDITING MANUALE

Questa funzione permette la manipolazione manuale delle cellule, anche quando la qualità dell’endotelio corneale non viene adeguatamente identificata.

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MOSAICO

Se si effettuano catture in differenti posizioni, queste possono essere raccolte in un compendio. Il dispositivo propone sette possibilità di puntamento: una centrale e sei periferiche.


Trascrizione video dr. Bellone: microscopia endoteliale della cornea

Stiamo discutendo di un esame indispensabile nella routine di oculisti chirurghi, oftalmologi e cliniche oculistiche: il microscopio endoteliale, adoperato per analizzare le peculiarità delle cellule e dell’endotelio corneale, ovvero lo strato cellolare sottile che riveste la parte interna della cornea, l’elemento principale dell’occhio e il primo ad essere esaminato durante l’analisi oculare. Queste cellule endoteliali, rappresentate come piccoli esagoni verdi, ricoprono l’aspetto interno della cornea, determinando così la sua vitalità.

Questo dispositivo è capace di scattare velocemente una fotografia delle cellule endoteliali e di fornire un conteggio del numero di cellule per millimetro quadrato. La densità di queste cellule è un indicatore fondamentale, e la macchina fornisce direttamente questo valore, ad esempio 2801 cellule per millimetro quadrato. Più è elevato il numero di cellule, migliore è lo stato di salute. Al momento della nascita, il nostro numero di cellule endoteliali varia tra 3000 e 3500, e durante la vita questo numero può solo diminuire, dal momento che le cellule non si riproducono. Pertanto, interventi chirurgici, invecchiamento, malattie e infiammazioni oculari possono deteriorare il patrimonio di cellule endoteliali a nostra disposizione.

L’osservazione delle cellule endoteliali è fondamentale per comprendere lo stato di salute della cornea del paziente e per fornire una prognosi sul suo futuro. Se si rileva un declino delle cellule endoteliali dovuto a una patologia, può essere opportuno anticipare l’intervento di cataratta. In passato, si tendeva a posticipare l’intervento di cataratta in presenza di una patologia corneale, poiché la procedura stessa poteva ulteriormente danneggiare le cellule endoteliali. Oggi, la strategia è cambiata: in caso di patologia corneale, l’obiettivo è anticipare l’intervento di cataratta, utilizzando, se possibile, tecniche laser avanzate, per minimizzare il danno alle cellule endoteliali e preservare il più possibile il patrimonio di queste fondamentali cellule che mantengono la cornea in buona salute.

Ricordiamo quindi i concetti chiave: le cellule endoteliali non si moltiplicano, il loro numero è fisso dalla nascita e tende a decrescere con l’età. Perciò, è cruciale fare tutto il possibile per prevenire ulteriori danni a queste cellule, e in caso di necessità di un intervento chirurgico, come la cataratta, è meglio effettuarlo in anticipo e adottare le migliori tecniche disponibili per minimizzare il danno a queste preziose cellule endoteliali.

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